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RECENSIONI

INTERVISTE

I.
GIORGIO NISINI
Unità impossibile

Dalla metà degli anni Quaranta al suo debutto ufficiale come narratore nel 1955, Pier Paolo Pasolini lavorò senza sosta a diversi progetti in prosa, sperimentando contemporaneamente la forma diaristica, il racconto breve, l’elzeviro, l’opera cosmogonica e il romanzo autobiografico-sociale. Questa precoce ansia di verifica stilistica, associata a una parallela attività poetica, saggistica e pittorica, è indicativa di uno scrittore che già ai suoi esordi mostrava di possedere una personalità inquieta ed eclettica, alla continua ricerca di un’identità intellettuale che non troverà mai una collocazione definitiva. Poeta, narratore, regista, autore teatrale, opinionista, la fisionomia di Pasolini sembra il risultato di un processo di accumulazione inarrestabile dove la contraddizione, la passione, l’ideologia non furono che le tante manifestazioni della sua intensa e "disperata vitalità". Fissando l’obiettivo sui primissimi esperimenti in prosa degli anni bolognesi e friulani, fino al complesso iter compositivo di Ragazzi di vita, e facendo ricorso a una metodologia multidisciplinare che tiene conto sia degli strumenti della filologia e dell’analisi testuale, sia dei più importanti risultati della critica, il presente volume intende contribuire a colmare una lacuna interpretativa che ancora riguarda la produzione giovanile dello scrittore.