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È una negazione di se stessi che va di pari passo con l'affermazione della loro musica, un indie rock impastato da shoegaze e dreampop, dietro il quale si avvertono le influenze più varie, dai Vivian Girls ai Yo La Tengo fino a certe atmosfere stranianti degli Smashing Pumpkins. È raro trovare nella scena underground italiana una band dalla personalità così decisa e matura, tanto che il loro primi due album sono stati recensiti con entusiasmo da quasi tutte le riviste e le webzine di settore. Originari della provincia Frosinone, la loro formazione è composta da una ragazza e due ragazzi che alternano voce, basso, chitarra e batteria fino a dar vita a una sonorità onirica e a sprazzi malinconica, costantemente pervasa da un'ironia che trova il suo centro di gravità nello stravagante nome del gruppo. Viene da pensare a una storia degli antichi nativi dell'Alaska, dove si racconta di un meraviglioso paese delle "flying vaginas": ascoltare questa musica è come tornare in quella terra leggendaria, si può attraversarla con cautela o rischiare di non tornare più indietro.