Lo sguardo sugli altri #2 - La band che non esiste - GN

GIORGIO NISINI
Vai ai contenuti

Menu principale:

Lo sguardo sugli altri #2 - La band che non esiste


Nel video tratto dal loro ultimo singolo, Woodland Croon, quarta traccia dell'album Beware Of Long Delayed Youth, i Flying Vaginas si aggirano per un bosco con i volti coperti da maschere di animali. Non si accontentano di questo travestimento: in alcuni fotogrammi nascondono il loro volto anche con le mani, come a voler raddoppiare la propria sottrazione alla vista. Del resto la loro comunicazione visiva sembra tutta costruita attorno a un gioco dell'assenza: non compaiono nei videoclip, concedono rare interviste filmate, preferiscono disegni di copertina ai ritratti fotografici. La sensazione è che i Flying Vaginas non esistano, non esista cioè la loro identità umana, la loro storia, la loro lingua d'origine (cantano solo in inglese), i loro nomi anagrafici, accuratamente sostituiti da tre bizzarri pseudonimi che sembrano usciti da un film di Tim Burton: Wellworn Banana, Angry Pineapple e Disappointed Kiwi





È una negazione di se stessi che va di pari passo con l'affermazione della loro musica, un indie rock impastato da shoegaze e dreampop, dietro il quale si avvertono le influenze più varie, dai Vivian Girls ai Yo La Tengo fino a certe atmosfere stranianti degli Smashing Pumpkins. È raro trovare nella scena underground italiana una band dalla personalità così decisa e matura, tanto che il loro primi due album sono stati recensiti con entusiasmo da quasi tutte le riviste e le webzine di settore. Originari della provincia Frosinone, la loro formazione è composta da una ragazza e due ragazzi che alternano voce, basso, chitarra e batteria fino a dar vita a una sonorità onirica e a sprazzi malinconica, costantemente pervasa da un'ironia che trova il suo centro di gravità nello stravagante nome del gruppo. Viene da pensare a una storia degli antichi nativi dell'Alaska, dove si racconta di un meraviglioso paese delle "flying vaginas": ascoltare questa musica è come tornare in quella terra leggendaria, si può attraversarla con cautela o rischiare di non tornare più indietro.
 
Copyright © 2011 | All rights reserved
Torna ai contenuti | Torna al menu