Questo volume presenta tre studi sull’opera tondelliana che vanno ad indagare particolari aspetti di quella “metaforica” geografia letteraria che lo scrittore emiliano ha composto attraverso i suoi scritti. Gabriele Malavasi, con La bestemmia come preghiera ci presenta una serie di percorsi biblici e letterari, relativi ad un tema che attraversa il Novecento italiano e che è stato fino ad ora poco approfondito e riguarda lo stretto rapporto che viene a porsi tra lo scrittore e il divino, nei termini di una lotta, quasi che questa fosse necessaria per giungere ad un rapporto con Dio, che si fa piú stringente proprio nell’istante dell’incontro/scontro. Malavasi offre una ricerca ampia e mette a confronto le varie posizioni da Tondelli a Testori, da Pasolini a Bufalino, da Montale a Caproni. Alessia Marcuzzi, invece, nel suo Itinerario della costruzione di un'immagine si sofferma sulle vicende editoriali e sulla ricezione delle opere di Tondelli in Francia, proponendo anche in questo caso una prima, inedita ed esaustiva ricerca su uno degli ambiti di interesse letterario che sono stati piú importanti nell’esperienza tondelliana, a partire dal rapporto di amicizia e di stima che lo ha legato a François Wahl e da quello che ha avuto con i traduttori, seguendo in prima persona le versioni francesi delle sue opere, fino ad un’analisi di come sia stata accolta la sua opera dai cugini d’Oltralpe. Giorgio Nisini propone invece un saggio, “Apocalissi private e smarrimenti collettivi. Il futuro “interiore” di Pier Vittorio Tondelli”, in cui emerge una lettura “notturna” e decisamente innovativa del romanzo “Rimini”, in cui ad essere focalizzato è il tema dell’apocalisse, per come emerge, a livello narrativo, all’interno di “una cartografia determinata dallo spaesamento”.
I testi qui proposti hanno vinto l’edizione 2006 dei Premi Tondelli per tesi di laurea (Malavasi e Marcuzzi) e per saggi critici (Nisini), promossi dal Centro di documentazione “Pier Vittorio Tondelli” del Comune di Correggio.